lunedì 29 agosto 2016

"Il Nilo a Pompei", visioni mediterranee al Museo Egizio

Domenica 28 Agosto, approfittando dell'iniziativa dei musei a favore dei terremotati, sono stata al Museo Egizio e ho avuto occasione di vedere la splendida mostra Il Nilo a Pompei, visioni d'Egitto nel mondo romano.
Le opere in mostra, tutti elementi di grande bellezza, trasudanti il fascino antico di quei tesori che non invecchiano mai e, in alcuni casi, un'energia ed un magnetismo che non possono fare a meno di catturare i sensi di chi le rimira, evidenziano il meraviglioso sincretismo tra la cultura egizia e quella greco-romana, che in luoghi come l'Italia, l'antico Egitto e l'isola di Delos diventano espressioni di quello che è stato uno dei periodi artistico-culturali più significativi per la Tradizione Mediterranea.
Si evince l'interesse del mondo classico nei confronti di quello egizio, che a tratti sfocia in una vera e propria fascinazione: ne sono un esempio i raffinati manufatti provenienti dalla casa di Ottavio Quarto, la scelta dell'imperatore Domiziano di farsi ritrarre con costumi tipicamente egizi, alla stregua di un vero faraone, e l'ibridazione di divinità greche e latine, come Afrodite o Fortuna, con la dea egizia Iside. A tal proposito ho avuto modo di ammirare delle bellissime statuette, che inglobano attributi delle diverse divinità, dando vita a dee mediterranee della prosperità come Iside Fortuna o l'Afrodite isiaca. Il sincretismo religioso ha fatto sì, infatti, che alcune tra le più importanti divinità del pantheon egizio venissero identificate con gli dèi olimpici. Iside viene così associata ad Afrodite, Osiride a Dioniso, Thot a Hermes. Il culto di Iside si diffonde ampliamente in tutto il mondo mediterraneo, con isei(santuari dedicati alla dea) a Delos, Pompei, Benevento e in Piemonte. Molto appropriata è stata, all'interno della mostra, la scelta di inserire un'effige della Madonna con Bambino accanto a quella di Iside col piccolo Horus, evidenziando in tal modo il vero retaggio dei culti mariani, che sono stati influenzati da religioni molto più antiche, e da queste ultime hanno ereditato i principali archetipi.
Effigi di divinità a testa di canide che reggono il caduceo testimoniano un'ulteriore fusione tra i culti egizi e quelli romani, in questo caso tra le rispettive figure di Anubi e Mercurio. Emerge inoltre l'importanza attribuita dalla cultura egizia agli animali: statue di Horus con testa di falco, di Thot con sembianze di babbuino o con testa di ibis, scarabei utilizzati come portafortuna, affreschi con serpenti, considerati simboli di fecondità, sculture di tori apis, sacri presso gli Egizi, testimoniano il ruolo centrale del simbolismo animale ed il retaggio animista della religione dell'antico Egitto.
Il culto funebre è un altro elemento di grande rilievo, come si può dedurre dalla bellezza dei sarcofagi e degli addobbi delle tombe. Molto emozionante è stato poter vedere dal vivo il papiro tratto dal celebre Libro dei Morti, un testo antichissimo che contiene immagini e riferimenti esoterici sull'anima e sull'aldilà.
Il Museo Egizio di Torino, con le sue sale suggestive e i tesori che ospita, riesce a coinvolgere emotivamente il visitatore, guidandolo in un viaggio nel tempo, alla scoperta dei simboli di potere e delle opere d'arte di un mondo antico che ha lasciato nelle terre del Mediterraneo un'eredità di inestimabile valore.

MR


Licenza Creative Commons
"Il Nilo a Pompei", visioni mediterranee al Museo Egizio diMilena Rao è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Based on a work at http://milenarao.blogspot.it/2016/08/il-nilo-pompei-visioni-mediterranee-al.html.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso www.milenarao.blogspot.it.















Foto e Copyright di Milena Rao