domenica 18 febbraio 2024

Oropa: il Sacro e il Selvaggio

Nel Settembre del 2023 ho avuto finalmente modo di visitare il Monte Oropa (Biella, Piemonte) e lo straordinario santuario mariano, ma solo adesso trovo il tempo di scrivere finalmente le mie impressioni ed ordinare le foto scattate in questo sito pregno di magia, misticismo, natura selvaggia.
Situato a circa 1.160 metri di altitudine e circondato dalle suggestive Alpi Biellesi che fanno da sfondo ad un complesso architettonico imponente ed elegante, capace di incantare il visitatore all'ingresso degli archi che fanno da cornice alla Chiesa Nuova ed all'anfiteatro montano contro il quale si staglia la possente cupola, con la guglia che sembra sfiorare il cielo, il Santuario di Oropa è dedicato, esattamente come il Santuario del Tindari a Patti, in Sicilia, al culto della Madonna Nera. Fu fondato da Eusebio, Vescovo di Vercelli, intorno al IV secolo, in un periodo in cui in questa città prevaleva ancora il politeismo di tradizione romana, mentre le Alpi e le valli annesse, così come il Monferrato, che personalmente considero tra i territori più belli del Piemonte e nel quale ho avuto la fortuna di vivere per quasi quattro anni, l'antica religione continuava fermamente ad essere quella delle popolazioni celtiche, compreso il culto dei massi erratici, grandi pietre sacre alcune delle quali è tuttora possibile visionare nella riserva del Monte Oropa, che comprende l'alveo del torrente Oropa, con le sue cascate ed i flutti spumeggianti delle acque cristalline, una bellissima faggeta naturale, diversi sentieri percorribili a piedi o a cavallo, ed altri anfratti e luoghi di interesse sia naturale che storico-culturale che scoprirete se avrete la possibilità di visitare questo luogo che trasuda ancora il mistero e la sacralità connessa alla natura dell'antica tradizione celtica. Pare che l'intenzione di Eusebio e la sua opera fossero tese a contrastare la religione politeista dei Druidi, per imporre il culto cristiano; tuttavia, il culto della Madonna Nera importato ad Oropa è una canonizzazione del più antico culto isiaco già inglobato nell'antica religione dei Romani, come dimostra il Tempio di Iside ad Augusta Taurinorum, sul quale è stata edificata la Gran Madre di Dio: quest'ultima ha in comune con la Chiesa Nuova di Oropa la struttura circolare con le otto colonne; ad otto punte è la stella che si ritrova ripetutamente raffigurata e scolpita negli affreschi, nella pavimentazione e nei bassorilievi del portone del Santuario. La stella ad otto punte è un simbolo antichissimo, associato alla Dea Ishtar, la corrispettiva babilonese dell'egizia Iside, una Madre Celeste. La Madonna col Bambino, le cui effigi e statue votive evocano chiaramente la Madre Iside, Regina dei Cieli, con in grembo il figlio divino Horus, dio della luce solare e dell'illuminazione spirituale, eredita dalla Dea Madre dell'antica religione l'appellativo di Mater Dei e Regina Caeli. Anche la carnagione scura, potrebbe verosimilmente essere un modo in cui veniva immaginata Iside, sia per la sua connessione con la Mater Tenebrarum, ossia la tenebra cosmica dalla quale hanno origine le stelle ed i sistemi solari, il grembo oscuro che fecondato dalla scintilla del fuoco primordiale da origine alla vita, sia per l'aspetto più ctonio di questa divinità, che scende negli Inferi per recuperare il corpo smembrato del suo sposo, il Dio Osiride, e donargli nuova vita.

Ad Oropa troviamo la statua della Madonna Nera con Bambino nella basilica antica, originariamente costruita su un antico sacello, che avrebbe potuto essere un luogo sacro delimitato dai Celti. Nel culto mariano, del resto, è confluito anche l'antico culto della dea celtica Brigit; non a caso la celebrazione della Candelora il 2 Febbraio coincide con la festa celtica di Imbolc, dedicata a Brigit ed al suo fuoco purificatore. Brigit, patrona degli artigiani e di tutte le arti, comprese quelle della guerra e della guarigione, incarnava gli attributi ed i doni che successivamente, in epoca cristiana, sono stati suddivisi in diverse figure di Sante e Madonne.
Esistono molte leggende intorno al simulacro scultoreo della Madonnina Nera di Oropa; consiglio di andarle a leggere in quanto molto interessanti. Altrettanto interessante e degno di nota è il fatto che la statua, nonostante il tempo, non presenti alcun segno di logoramento. Effigi votive della Vergine Nera si trovano anche nella chiesa nuova. Entrambe le chiese rappresentano un patrimonio architettonico, artistico e culturale realmente prezioso, che insieme alla ricchezza della natura che le circonda, danno vita ad un luogo sacro e selvaggio, laddove, in un'ottica panteista, i due termini possono essere usati quasi come sinonimi, una meta spirituale di rara bellezza, in cui ogni cosa, dal rumoreggiare del fiume, ai grandi massi, alle colonne del santuario che altro non sono che un'emulazione umana degli alti alberi del tempio boschivo, trasuda arcane armonie. Non per nulla, proprio nel 2023, il Monte Oropa è entrato a far parte del patrimonio dell'UNESCO. 

A seguire, le foto che ho scattato durante la giornata del 7 Settembre 2023, al Sacro Monte di Oropa.

    



La basilica antica...


Interno della basilica antica...

...Statua della Madonna Nera...


...Una delle diverse stelle ad otto punte raffigurate o scolpite nella basilica.

La chiesa nuova...

Il portone della chiesa nuova con bassorilievi raffiguranti scene bibliche...

Dettaglio dei bassorilievi...

...Sempre sul portone, stelle ad otto punte...

Interno della chiesa nuova.





...Persino al tavolo della trattoria.

Sulla pavimentazione del santuario, una stella ad otto punti con raggi discendenti che ricordano il simbolo celtico dell'Awen. 

L'incantevole piscina naturale formata dall'alveo del Torrente Oropa...


Cappella di Sant'Eusebio

Un dettaglio sulla cappella che ho trovato insolito: la croce uncinata, simbolo proto-europeo...

Testo e immagini di Milena Rao2023, Tutti i Diritti Riservati. E' vietata qualsiasi riproduzione totale o parziale del testo, così come l'utilizzo delle immagini, senza il consenso dell'Autrice.

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