Piccole cose come queste (titolo originale Small things like these) è un film uscito da poco nelle nostre sale, diretto da Tim Mielants, prodotto in Irlanda con la collaborazione di Belgio e Stati Uniti e basato sull'omonimo romanzo dell'autrice irlandese Claire Keegan. Irlandesi sono anche alcuni degli attori principali, tra cui il protagonista, il Premio Oscar Cillian Murphy, e l'ambientazione, ovvero l'Irlanda del 1985.
Il tema centrale della narrazione è il medesimo del film Magdalene, ma a differenza di quest'ultimo, in cui la violenza subita dalle ragazze nel convento, per mano delle suore, viene mostrata nuda e cruda così com'è e senza lasciare molto spazio all'immaginazione, Small things like these mostra poco, ma lascia intuire tutto attraverso la regia particolare e raffinata, permeata dal silenzio, dall'oscurità e dal grigiore anche durante il giorno, capace di trasmettere suspence ed un continuo senso di oppressione - la stessa che prova il protagonista, Bill Furlong, un commerciante di carbone - che dipinge a tinte cupe il ritratto di un'Irlanda decisamente diversa da quella raggiante delle coste alte e rocciose, dei siti megalitici, delle tracce celtiche e delle ampie distese di verde. Vi sono brevi scene drammatiche, ma il senso d'inquietudine che racconta davvero quello che succede all'interno del convento viene trasmesso allo spettatore dalle magistrali interpretazioni di Cillian Murphy e di Emily Watson nel ruolo di Suor Mary. In particolare, è proprio l'interpretazione di Murphy nei panni di Furlong ad essere potente, commovente e capace di coinvolgere in maniera profonda dal punto di vista emotivo. Cillian Murphy è un attore molto versatile, che riesce a trasformarsi anche fisicamente a seconda dei ruoli che interpreta, ma soprattutto, il suo stile recitativo intenso e quasi metafisico, fatto della potenza di sguardi, espressioni, piccoli gesti, lo rende il solo attore della sua generazione a poter essere paragonato, come voce e qualità d'interpretazione, a giganti della recitazione quali Gabriel Byrne, anche lui irlandese, e l'inglese Jeremy Irons.
In questa pellicola, i grandi occhi blu, limpidi e amabili, di Murphy, parlano del suo stato d'animo e dei suoi pensieri senza bisogno di parole, affondano con la loro fanciullesca impudenza nei recessi dell'anima, per trasmettere tutto il tormento di un uomo buono e generoso che si ritrova, in un primo tempo impotente, ad assistere alla cattiveria ed all'ingiustizia perpetrata da donne crudeli su ragazze inermi. Le sue lacrime silenziose, il suo sguardo perso nei ricordi d'infanzia, riescono a trasmettere senza filtri i sentimenti che si agitano dentro un cuore puro alle prese con la malignità di un mondo che dietro la patina di cristiana religiosità, cela ipocrisia, omertà, cinismo, paura delle istituzioni corrotte, bigottismo ed assenza di empatia verso le sofferenze del prossimo. La scena finale, artisticamente bellissima, mostra, dal mio punto di vista, non una vittoria definitiva, ma la forza del cuore ("troppo tenero", secondo la moglie) di un uomo buono che da solo sfida minacce, corruzione ed il giudizio della collettività, la sua compassione, il suo coraggio.
MR
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Cillian Murphy nel ruolo di Bill Furlong, Small things like these, 2024. |